Il Sistema Pa.Cu.S. è stato realizzato tramite un progetto finanziato con fondi del POR Sicilia 2000-2006 per un importo a b.a. di € 6.605.024,05.
Utilizza un applicativo proprietario che organizza, in una intranet regionale di 52 sedi, l’intero processo di catalogazione dei Beni Culturali includendo: programmazione, controllo degli avanzamenti, elaborazione ed emanazione delle norme di catalogazione, introduzione e validazione dei dati alfanumerici, multimediali e territoriali, fruizione al pubblico via internet tramite un motore di ricerca abbinabile a filtri geografici. Inoltre il progetto ha coperto: fornitura dell’hardware per tutti gli uffici interessati, formazione del personale, co-gestione regione/impresa per il primo anno, assistenza e garanzia con copertura triennale, sistema di social network, attivazione di una LRA per attribuzione di firme digitali. Ad oggi gestisce più di 242.000 schede.
Il progetto ed i risultati La mission affidata al progetto era:
I risultati
Architettura dell’applicativo il sistema è strutturato in tre aree principali. Le prime due, gestite in intranet, sono: l’area normativa (destinata prevalentemente allo studio ed all’emanazione delle norme di catalogazione) e l’area operazionale (destinata ai redattori e validatori tecnico scientifici dei dati); la terza è l’area della fruizione (destinata alla consultazione via internet); Ogni operatore abilitato all’intranet accede al sistema dalla propria sede, attraverso un login che lo associa al profilo di utenza corrispondente al suo ruolo, al quale è correlato uno specifico set di autorizzazioni all’utilizzo delle funzioni di sistema, individuate in funzione dei suoi compiti. Inoltre ogni operatore ha facoltà di accedere ad un sistema di comunicazione e condivisione della messaggistica, le cui caratteristiche sono allineate ai migliori strumenti di social network. L’organizzazione dell’applicativo consente di:
La fruizione pubblica Ai fini del front-office è previsto l’accesso alle informazioni via internet; il data base disponibile al pubblico sarà costituito da una replica depurata dalle informazioni soggette alle limitazioni previste dalla normativa in materia di privacy e dalle informazioni ritenute sensibili ai fini della tutela. L’utenza esterna è gerarchicamente distinta per livelli di autorizzazione all’accesso e saranno utilizzate interfaccia diversificate per tipologia di utenza (scolastica, turistica etc.). Sono ammesse logiche di interrogazione sia diretta, per quei fruitori che sono già a conoscenza della organizzazione strutturale delle schede di catalogo, sia mediata da maschere analoghe a quelle dei più diffusi motori di ricerca, in più abbinabili a filtri di natura geografica, grazie alla georeferenziazione generalizzata dei beni. Il patrimonio dei dati Il sistema comprende oltre 15.000 schede prodotte direttamente con l’applicativo PaCuS nel corso del 2008; inoltre si è proceduto ad un intervento di recupero di diverse banche dati, che originariamente non interagivano in quanto provenienti da diversi progetti disomogenei per strutturazione delle informazioni, riconducibili a due grandi “famiglie”:
La componente GIS Ogni bene immobile viene direttamente riferito cartograficamente ad un oggetto GIS; nel caso di beni mobili, si ricorre alla georeferenziazione indiretta, georeferenziando il contenitore. Per quanto riguarda i beni immateriali si possono individuare geograficamente, e quindi georeferenziare, in ragione della tipologia del bene, gli ambiti di diffusione, i percorsi, etc. Tempi e fasi di realizzazione Il 21 dicembre 2000 il C.R.I.C.D. ha affidato all’ENEA la redazione degli elaborati tecnici di massima di un progetto che venne denominato: “Informatizzazione del Catalogo Regionale e Rete Informatica dei BB.CC.AA. della Regione Siciliana”. Acquisito il progetto di massima e le relative approvazioni in linea tecnica ed amministrativa, il C.R.I.C.D. ha emanato, nel dicembre 2002, il bando di gara a livello europeo per l’affidamento in forma di appalto concorso della progettazione esecutiva e della materiale realizzazione. A gara esperita è risultato aggiudicatario il R.T.I. composto da IBM S.p.A. e SELFIN S.p.A. ed il relativo contratto, di durata quinquennale, articolato in una prima fase di progettazione ed effettiva realizzazione ed una seconda di gestione, formazione, assitenza e garanzia, è stato stipulato in data 19 dicembre 2003. L’integrazione tra la piattaforma tecnologica realizzata col progetto “Informatizzazione del Catalogo Regionale e Rete Informatica dei BB.CC.AA. della Regione Siciliana” ed il patrimonio dei dati pregressi, prodotti con i diversi progetti di catalogazione informatizzata succedutisi dalla fine degli anni ‘80, costituisce in forma compiuta il Sistema Informativo dei Beni Culturali della Regione Siciliana, denominato Pa.Cu.S. (Patrimonio Culturale Siciliano).
Conclusioni Il sistema Pa.Cu.S. ha costituito un’importante tappa nel processo di acquisizione, gestione e condivisione delle conoscenze. Difatti, se da un lato fornisce uno strumento operativo agli uffici del Dipartimento BB.CC.AA. ed E.P. della Regione, dall’altro permette di ampliare la platea oltre la stessa utenza istituzionale e professionale interessata ai temi della pianificazione territoriale ed urbanistica, al controllo del territorio e dell’ambiente, alla protezione civile, alla programmazione turistica, all’organizzazione didattica etc., raggiungendo qualsiasi cittadino che a qualsiasi titolo abbia interessi in materia di beni culturali. In tale ottica un accordo con l'ICCD sta consentendo il trasferimento delle schede catalografiche siciliane nel sistema nazionale SigecWeb.